La nanotecnologia per migliorare le proprietà e le prestazioni di polimeri e biopolimeri termoplastici e termoindurenti.

La realizzazione di nanocompositi polimerici permette di incrementare significativamente le proprietà meccaniche, di barriera ai gas, termiche e di ritardo di fiamma dei polimeri con piccole percentuali di additivo.
Gli additivi della linea PT-Clay sono il risultato del trasferimento tecnologico di oltre 30 anni di ricerche accademiche nel settore dei solidi lamellari inorgano-organici ed offrono efficaci soluzioni alle moderne sfide tecnologiche ed ambientali.

ADDITIVI PER POLIMERI

Un nanocomposito è un materiale multifase costituito da almeno due componenti, uno dei quali è disperso nell’altro a livello nanometrico (10-9m). In virtù di questa dispersione, i nanocompositi possiedono proprietà uniche non condivise dai convenzionali compositi o microcompositi (polimeri caricati), offrendo nuove opportunità tecnologiche ed economiche.

Gli additivi o filler nanostrutturanti di polimeri possono essere classificati in funzione della loro geometria ed avere una, due o tre dimensioni dell’ordine del nanometro e di conseguenza possedere rispettivamente forma lamellare, tubulare o sferica.

filler lamellari sono sicuramente quelli più interessanti ed impiegati nell’industria poiché hanno un costo di gran lunga inferiore rispetto alle altre tipologie di additivi e risultano molto più versatili.

Da un punto di vista strutturale un materiale composito costituito da polimero/filler lamellare può essere

» Un microcomposito, ossia un composito convenzionale nel quale si osservano due fasi separate con bassa interazione tra le lamelle e le catene del polimero;
» Un nanocomposito intercalato, in cui le catene polimeriche sono parzialmente intercalate nella regione interlamellare e il filler possiede una struttura lamellare ancora regolare;
» Un nanocomposito esfoliato, in cui le lamelle risultano separate e omogeneamente disperse nella matrice polimerica.

La struttura esfoliata è quella che presenta la massima interazione tra polimero e lamelle, perciò è quella che produce il massimo effetto sulle proprietà del nanocomposito finale.

La dispersione di un basso carico di particelle inorganiche (fino ad un 5% in peso), della dimensione del nanometro, in polimeri organici produce nuovi materiali compositi con proprietà meccaniche, di barriera a gas e liquidi, ritardo alla fiamma, stabilità chimica, migliori rispetto al polimero tal quale. Particolari metalli possono anche indurre nei polimeri proprietà ottiche, catalitiche, elettriche o magnetiche.

Quando l’additivo risulta esfoliato nel polimero il nanocomposito finale mantiene il suo colore originale o la sua trasparenza poiché le dimensioni delle particelle di filler risultano inferiori alla lunghezza d’onda della luce visibile.